Ufo: tasselli di un Puzzle piu' grande?





CAPITOLO 1: PREMESSE (ESSENZIALI).


Il fenomeno U.F.O. (Unidentified Flying Object) come inteso odiernamente e' iniziato intorno agli anni 40; nella seconda guerra mondiale, spesso i veivoli venivano affiancati e/o seguiti da sfere luminose, per l'appunto "oggetti volanti non identificati", e si dice che in talune occasioni gli aerei terresti siano precipitati al suolo, sebbene non si sappia se a causa di uno scontro con questi misteriosi oggetti o si sia trattato di un deliberato atto di belligeranza; ovvero se i nostri aerei siano stati volutamente abbattuti dagli ipotetici occupanti di mezzi volanti extraterrestri.

I piu' trascurano l'argomento Ufo con sufficenza, ritenendolo una cosa futile, inutile se non addirittura infantile. Eppure ci sono argomentazioni OBBIETTIVE, dati di fatto REALI, che chi scrive la presente, gia' da tempo, inizia a vedere come parti di un disegno ultimo piu' grande; ma andiamo per gradi. Non sappiamo se il nostro Universo e' infinito, o se contenga (solo?) alcuni milioni di sistemi solari; quindi... non saremmo troppo superbi considerandoci l'unica forma di vita in un'universo infinito, con infiniti pianeti, stelle, soli e possibilita'? Ma seppure fosse composta SOLO da alcuni milioni di pianeti... ugualmente non peccheremmo d'arroganza, dicendoci certi a priori che non esistono altre forme di vita senziente?
Viene contestato dagli "scettici" (scettici in cosa, poi? Come se chi pensa diversamente da loro debba sentire il bisogno di "convertirli"... credere in un ragionamento non e' una fede!), che se davvero gli "alieni" esistessero si sarebbero fatti vedere, e non giocherebbero a nascondino...

E' un ragionamento da disinformati. Bisogna calcolare che l'universo, per come lo conosciamo, e' estremamente vasto... ed antico. La nostra civilta', considerata in tempi di milioni di anni, e' nata, cresciuta e scomparira' in un tempo cosi' relativamente breve, da poter essere considerato un secondo nel corso di un'intera giornata. In questa ottica, bisogna tenere conto di piu' fattori, ad esempio:
1) La vita su altri pianeti potrebbe essere esisitita, ma milioni di anni fa, ed essersi oramai estinta.
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2) La vita su altri pianeti potrebbe essere nata relativamente da poco, e quindi gli esseri extraterrestri non sono in grado di compiere viaggi nello spazio.
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3) La vita extraterrestre nascera' e si sviluppera', ma in un lontano futuro in cui la nostra specie non esistera' piu' da migliaia di anni.
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4) Infine, potrebbe esistere una forma di vita nata e sviluppatasi pressapoco nei tempi in cui l'abbiamo fatto noi, giunta ad un grado tecnologico pari o superiore al nostro. Questi potrebbero essere i candidati ad un'eventuale contatto tra specie di mondi differenti, ma... come dicevamo prima, l'universo e' estremamente vasto. Le trasmissioni che noi inviamo nello spazio, o quelle che ipoteticamente potrebbero avere inviato loro, se lontani centinaia di anni luce, potrebbero arrivare a destinazione quando ormai le nostre civilta' sarebbero scomparse.
Stessa cosa dicasi per i viaggi nello spazio; escludendo vita nella nostra galassia, degli ipotetici viaggiatori extraterrestri, dopo avere individuato il nostro pianeta (e gia' questo...), dovrebbero intaprendere un viaggio senza ritorno cui giungerebbero solo i loro discendenti.
Oppure dovrebbe essere una specie aliena MOLTO piu' antica di noi, con una conoscenza ed tecnologia infinitamente superiore alla nostra.


In questo caso, facendo uso di leggi della fisica a noi ignote e con mezzi spaziali a noi inconcepibili, potrebbero forse giungere a noi da un'altra galassia; ma cosa potrebbe volere una razza tecnologicamente superiore, antica e (presumiamo) morente, forse sull'orlo dell'estinzione ... da noi?


Tra esseri del genere e noi ci sarebbe un'abisso, a livello teologico, tecnologico e probabilmente, fisico. Noi diamo minima importanza alle scimmie... eppure sono animali (come noi, per quanto possiamo affannarci a sostenere il contrario) e noi siamo i loro diretti discendenti; essi sono quanto di piu' simile all'uomo sul nostro pianeta. Eppure, a tuttoggi sosteniamo che gli "animali" non abbiano l'anima, e si discute se provino emozioni o sognino durante il sonno!
A parer mio basta questo per cercare d'immaginare quale spaventoso divario potrebbe esserci tra gli umani ed esseri sviluppatesi in un'altro mondo, con alle spalle secoli di conoscenza e ricerca, che (se simili a noi) saranno ormai snaturati da migliaia d'anni di cambiamenti genetici messi in opera da loro su di loro.

Personalmente sono convinto che, se effettivamente si venisse a creare una situazione simile a quella qui menzionata, gli extraterrestri darebbero a noi l'importanza che noi diamo agli insetti.


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